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lunedì 1 agosto 2011

LE TRIVELLAZIONI IN SICILIA VANNO REGOLAMENTATE DALLA REGIONE SICILIA E NON DAL GOVERNO E LE ROYALTY VANNO AUMENTATE E VERSATE ALLA SICILIA. LANCIO LA PETIZIONE CONTRO IL FURTO DEL NOSTRO TERRITORIO BY REMO

CARI AMICI 

Nuove trivellazioni autorizzate dal Governo senza rispetto del territorio Siciliano.

Autorizzazioni dal Governo, royalty bassissime e versate allo stato.

Un furto autorizzato da questo governo Ladro !

Voglio ricordare che la Vall'Aosta, Livigno ed altre zone d'Italia, che non producono un bel niente e non ha nessun danno sul territorio usufruiscono di un ingete risparmio sul costo della Benzina.

La nostra terra e' ormai terra di pedroni Romani e di venduti Siciliani che per un posto governativo piegano il deretano al capo di turno.

Lancio una nuova petizione, estendendola  anche ai deputati Siciliani e Meridionali.

1) SI A NUOVE TRIVELLAZIONI MA CHE SIANO REGOLATE DAL TERRITORIO INTERESATO E NON DAL GOVERNO

2) ROYALTY AUMENTATE AL 85 % COME IN LIBIA E NON ALL 8% COME VENGONO PAGATE ADESSO.

3) TRIBUTI E ROYALTY DEVONO RIMANERE PER EFFETTO DEL FEDERALISMO FISCALE SUL TERRITORIO D'APPARTENZA.

4) SCONTO DELLA BENZINA NEI TERRITORI INTERESSATI DA TRIVELLAZIONI PER DETRIMENTO SANITARIO

5) ELIMINAZIONE DEI BENEFICI ECONOMICI PER BENZINE E CARBURANTI PER LE REGIONI ORMAI RICCHE. VALLE D'AOSTA, LIVIGNO E ALTRE ZONE.

6) LA TERRA SICILIANA E DEI SICILIANI SPECIE DOPO L'ABBANDONO COLPOSO E REITERATO DA PARTE DEL GOVERNO E DELL'EUROPA.

7) VIA I LADRI DALLA NOSTRA TERRA ! GLI AFFARI LI DECIDIAMO NOI E ALLE NOTRE CONDIZIONI !!!

8) VORREI SAPERE COSA FA IL MINISTRO DELL'AMBIENTE  STEFANIA PRESTIGIACONO SICILIANA !


LOTTA SENZA TREGUA


In particolare il canale di Sicilia

Il rapporto illustra tutti i rischi legati alle 117 nuove trivelle che minacciano il mare e il territorio italiano. Sul territorio sono stati concessi 21 nuovi permessi di ricerca (per un totale di 41.200 chilometri quadrati) e neppure il mare è stato risparmiato.

Sono infatti 25 i permessi di ricerca rilasciati fino 31 maggio 2011, per un totale di quasi 12mila chilometri quadrati.

''Siamo di fronte ad un vero e proprio assedio del Mare Nostrum da parte delle compagnie straniere, che hanno presentato il 90% delle istanze di ricerca nel mare del nostro Paese, considerato il nuovo Eldorado, grazie alle condizioni molto vantaggiose per cercare ed estrarre idrocarburi''


Dodici riguardano il canale di Sicilia.

La produzione di petrolio da trivellazione a mare, avviene in due zone in particolare: la costa meridionale siciliana, tra Gela e Ragusa, dove nel 201 si è prelevato il 54% del totale.

Proprio su queste due zone, secondo il dossier, si concentra l'attenzione delle compagnie per le nuove trivellazioni, che non intenderebbero risparmiare neppure aree marine protette.
attualmente in discussione in Parlamento per l'adozione di un Testo Unico sulla ricerca e la coltivazione degli idrocarburi nel quale è prevista la semplificazione dell'iter autorizzativo escludendo motivazioni di carattere ambientale.(ANSA).

Nei prossimi giorni dovrebbero partire nuove trivellazioni per verificare l’effettiva entità di alcuni giacimenti petroliferi nei pressi delle coste della Sicilia e delle sue isole minori. Le zone interessate sono quelle di Pantelleria, delle Egadi, la provincia di Ragusa (all’interno della quale si trova Punta Secca, dove vengono girati i noti film del commissario Montalbano e che grazie a questa “pubblicità” ha incrementato gli afflussi turistici dell’area), per non parlare del comune di Scicli, dichiarato patrimonio dell’umanità e ora a rischio trivellazioni.

Ma purtroppo tra tutte le concessioni successivamente elencate interessate dal blocco (d 341 Cr-Pu, d 342 Cr-Pu. d 345 Cr-Mf, d 346 Cr-Ea, d 355 Cr-Sr, d 358 Cr-El, d 360 Cr-Tu nei mari siciliani; e d 341 Cr-Pu, d 342 Cr-Pu. d 345 Cr-Mf, d 346 Cr-Ea, d 355 Cr-Sr, d 358 Cr-El, d 360 Cr-Tu., fuori dai mari siciliani), è facile constatare che le sigle delle concessioni che riguardano lo Stretto di Sicilia nelle acque territoriali italiane comprese tra Pantelleria e le Egadi, sia quelle dell’ADX srl in attesa della Valutazione di impatto ambientale (VIA), sia quelle ancor più prossime alle coste di Pantelleria (già rilasciate a suo tempo all’insaputa di tutti sul’isola…) non sono affatto comprese.

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